Crolli emotivi. Romanzo tragicomico per uso esterno (Prima edizione)
Sandro Montalto
Crolli emotivi. Romanzo tragicomico per uso esterno
Lietocolle Edizioni, Faloppio (CO) 2006
150 pagine
ISBN 88-7848-211-0
(Risvolto di copertina) Un romanzo comico e tragico, esilarante e disperato, popolato da marionette stralunate e grotteschi uomini comuni la cui vita si snoda tra le amare riflessioni dell’autore sull’esistenza. Anarchiche e dolenti, le vicende di questo libro riflettono sull’angoscia e su ciò che significa ridere, sull’idiozia comune e sulla vacuità dell’eccellenza. E mentre stritolano convenzioni e illusioni ridono e scherzano, proclamando che l’esistere è per sua natura uno scandalo.
Crolli emotivi è l’ultima creatura di Sandro Montalto: creatura tanto esilarante quanto inconsueta perché, oltre a portare la firma di un critico letterario di fama nazionale, d’un saggista, poeta ed autore teatrale di comprovato impegno, segna una nuova tappa nel romanzo d’evasione sposando, attraverso una formula narrativa attentamente calibrata, l’assurdo più insensato con una penetrante, onesta e disinibita analisi interiore.
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Crolli emotivi è un fuoco d’artificio di battute, di giochi di parole, d’istruzioni per l’uso del vivere in chiave burlesca, di fulminei racconti al limite di una stravaganza tanto spinta quanto probabile. E’, insomma, un compendio di amenità volutamente proposte a raffica per non concedere al lettore un istante di tregua.
Forte di una costruzione in piena linea coi canoni della narrativa sperimentale di marca europea e di un impeccabile stile letterario, questo “romanzo tragicomico per uso esterno” è un concentrato d’energia rigenerante, un libro giovane per consumatori d’ogni età che, in molte sue parti, sembra ammiccare alla matita chiedendo al lettore di sottolineare quella frase, quella battuta, quel guizzo di umorismo irresistibile da conservare saldo in memoria e da richiamare ogni volta che il quotidiano pare esigere un esubero di seriosità.
Ma non di serietà – attenzione! – perché, sotto una veste scanzonata e irriverente, il libro nasconde (ma neppure tanto) tutta l’umana vulnerabilità dell’Autore che, uomo d’oggi, la condivide democraticamente con ciascuno di noi. Il libro infatti si impone anche come una riflessione all’occorrenza tragica e dolorosa sullo scandalo dell’esistenza, mira a stanare le tracce di surrealtà nella realtà ed elegge a suo astro la risata dianoetica, quell’irresistibile e profonda risata che ride di ciò che è infelice con una eccezionale compartecipazione.(Anna Antolisei)