Sandro Montalto

SANDRO MONTALTO

è nato a Biella nel 1978, dove vive e lavora presso la Biblioteca Civica.

 

LETTERATURA

Dal 2008 è Direttore Editoriale delle Edizioni Joker, presso le quali cura in prima persona collane di saggistica, poesia, aforismi e teatro. In particolare, ha fondato nel 2003 la collana “Athanor” che si configura oggi come la principale collana interamente dedicata all’aforisma in Italia.  

Dirige le riviste «La clessidra» (rivista di cultura letteraria) e «Cortocircuito» (semestrale di cultura ludica, da lui fondato nel 2007).  

Pubblica articoli di bibliofilia e curiosità letterarie su riviste specializzate tra le quali «la Biblioteca di Via Senato», «Charta», «AIB Studi» e «L'almanacco bibliografico» (Centro di Ricerca Europeo Libro, Editoria, Biblioteca), ed è redattore e collaboratore di molte riviste letterarie italiane e straniere, e di alcuni giornali.  

È co-fondatore, giurato e direttore tecnico del premio internazionale di aforistica “Torino in Sintesi” e vicepresidente della “Associazione Italiana per l’Aforisma”.  

 

Queste le sue pubblicazioni letterarie in volume:  

· Scribacchino, Joker, Novi Ligure 2000 (poesia)

· Compendio di eresia, Joker, Novi Ligure 2004 (saggi sulla poesia contemporanea)

· L’eclissi della chimera, Joker, Novi Ligure 2005 (aforismi)

· Pause nel silenzio, Signum, Bollate 2006 (poesia)

· Crolli emotivi, Lietocolle, Faloppio 2006 (prose; nuova edizione riveduta e accresciuta Cento Autori, Villaricca NA 2010)

· Esequie del tempo, Manni, Lecce 2006 (poesia)

· Beckett e Keaton: il comico e l’angoscia di esistere, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2006, con una nota di Paolo Bertinetti (saggio; edizione in lingua inglese: Beckett and Keaton: the Comic and the Angst, Chelsea Editions, New York 2018)

· Forme concrete della poesia contemporanea, Joker, Novi Ligure 2008 (saggi sulla poesia contemporanea)

· Tradizione e ricerca nella poesia contemporanea, Joker, Novi Ligure 2008 (saggi sulla poesia contemporanea)

· Monologhi di coppia, Joker, Novi Ligure 2010, con prefazione di Paolo Bosisio (teatro)

· Un grosso apostrofo (FUOCOfuochino, Viadana 2010) (prose)

· Lentinsetti, Pulcinoelefante, Osnago 2011 (con disegno di Tania Lorandi) (poesia)

· Ubu furioso, Edizioni del “Collage de ‘Pataphysique”, Sovere (BG) 2011 (con illustrazioni e una linoleografia originale di Marco Baj) (teatro)

· Il segno del labirinto, Edizioni La Vita Felice, Milano 2011 (poesia)

· Filastrocchetta, Pulcinoelefante, Osnago 2012 (con serigrafia di Ugo Nespolo) (poesia)

· Varianti di stupro, Joker, Novi Ligure 2014, con prefazione di Lella Costa (teatro)

· La geometria della notte, ai quattro venti, 2015, con incisione di Gillo Dorfles (poesia)

· Nel tuo cuore, Pulcinoelefante, Osnago 2016 (con una incisione di Luciano Ragozzino) (poesia)

· Bianciardi. Una vita in rivolta, Mimesis, Milano 2018 (saggio)

L'infinito (in breve), Babbomorto, Imola 2019 (aforismi)

Aforismos (con Georges Perros), traduzione in spagnolo di José Fernando Menéndez Garcia, Libelos, Gijon 2020 (aforismi)

Appunti scritti sul vento, con due disegni di Silvana Baroni, Gattili Edizioni, Cologno Monzese 2020 (aforismi)

 

Ha curato molti volumi, tra i quali:

· Umberto Eco: l’uomo che sapeva troppo, ETS, Pisa 2009

· Fallire ancora, fallire meglio. Percorsi nell’opera di Samuel Beckett, Joker, Novi Ligure 2009

· Temperamento Sanguineti, Joker, Novi Ligure 2011 (con Tania Lorandi; libro + DVD)

. Erik Satie, Aforismi essiccati, con una linoleografia e tre acqueforti di Luciano Ragozzino, Il ragazzo innocuo, Milano 2020

 

E’ inoltre curatore di diverse raccolte di aforismi (comprese tutte le antologie del Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”) e antologie di testi teatrali e poetici.  

 

Sue poesie e suoi aforismi sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo e rumeno e sono comparsi in riviste e antologie.  

 

Tra le sue prove come traduttore si segnala: William Shakespeare, Scrivo sempre di te (25 sonetti), cura, traduzione e saggio critico di S.M., Strade Bianche di Stampa Alternativa, Pitigliano 2016  

 

Ha ideato alcuni libri-oggetto tra i quali Aforismario da gioco (Edizioni Joker, Novi Ligure 2010; II edizione 2016).  

 

Ha vinto premi per la poesia, per l’aforisma, per la critica e per il teatro, tra i quali:  

· “Aldo Spallicci” 2001 (poesia)

· “Campagnola” 2002 (saggistica letteraria)

· “Fiera di Casalguidi” 2002 (poesia)

· “Aldo Spallicci” 2002 (poesia)

· “Alessandro Contini Bonacossi” 2004 (poesia)

· “TRAGOS – Ernesto Calindri” 2008 (teatro, con la commedia Monologhi di coppia rappresentata nel dicembre 2008 al Piccolo Teatro “Giorgio Strehler” di Milano)

· “Lionello Fiumi” 2012 (poesia)

· “Città di Como” 2014 (aforismi)  

 

MUSICA  

Ha studiato privatamente pianoforte, armonia e contrappunto per poi entrare al Conservatorio di Torino dove ha conseguito il diploma v.o. in “Strumentazione per banda” e le lauree specialistiche in “Strumentazione e direzione per Orchestra di fiati” (110/110, relatore M° Lorenzo Della Fonte) e in “Composizione” (110 lode/110, relatore M° Giorgio Colombo Taccani). Ha frequentato corsi e seminari sulla Composizione, la Direzione di Banda e la Direzione di Coro.  

Ha scritto opere per pianoforte e per altri strumenti soli, per complessi cameristici, per orchestra, per banda e per coro, alcune delle quali eseguite in Italia, Belgio, Germania, Stati Uniti e Giappone. La sua musica cerca di fare tesoro tanto del passato (con un occhio rivolto soprattutto alla musica antica e barocca) quanto delle esperienze novecentesche nella loro labirintica e talvolta contraddittoria molteplicità, attraversate senza alcuna reverenza o dogmatismo ma colte nel loro essere opportunità di espressione, di dialogo fra istanze anche lontane, di influenza inattesa.

Lontana da poetiche neoromantiche o genericamente neotonali, e poco interessata al lato virtuosistico della composizione così come dell’esecuzione, la sua musica rivendica la libertà di situarsi in maggiore o minore vicinanza rispetto a determinate esperienze del passato (recente o remoto) in base all’occasione e all’estro, senza tuttavia mai voler diventare imitazione o calco. La composizione, sia quando si mette in diretta relazione con il passato, sia quando sperimenta regole e codici più rigidi (senza mai assumere un atteggiamento dogmatico o chiuso all’estro), viene vista come un elemento del dialogo fra arti e più in generale esperienze umane, lontana da ogni deriva strutturalista ed astratta ma interessata alla storia, all’evoluzione consapevole del passato, al gesto, alla concretezza del fare musica. Allo stesso modo il rapporto con la trascrizione è aperto, funzionale, libero di muoversi nell’ampio spettro che va dalla traduzione fedele alla reinvenzione, decisa a farsi atto d’amore ma anche esegesi.

Non raramente all’interno della stessa opera possono così convivere situazioni molto diverse fra loro che però a livello ora macroscopico ora miscroscopico rivelano una reale fratellanza e unità di ispirazione: è il caso ad esempio della Messa “Dona nobis pacem”, per soprano, coro e orchestra, in cui convivono atmosfere e tecniche diverse fra loro nate però dai medesimi spunti iniziali. Allo stesso modo opere fra loro anche simili e cronologicamente vicine possono essere nate ora da un progetto a monte caratterizzato da grande rigore formale (come il quintetto Octopus o il trio Concordia discors), ora da una pura ricerca di certe sonorità (come il brano corale De profundis), con risultati talora simili nel carattere.

Uno dei principali àmbiti di interesse è quello degli strumenti e degli organici poco frequentati dai compositori contemporanei, e degli strumenti solitamente sottoutilizzati, considerati occasioni di stimolo dal momento che in questi casi il codice genetico stesso del brano nasce dallo studio delle peculiarità dello strumento. È questo un presupposto ineludibile, e insieme un approccio legato anche all’interesse per il concetto di “limite” (prossimo a quello del francese “contrainte”) che lo ha portato ad esempio a partecipare alla creazione di opere a più mani particolarmente vincolate dal punto di vista della durata o di altri parametri. Ne sono testimonianza brani come Gravity per violoncello e contrabbasso, A Blow of Bells per campane tubolari, Fra le sabbie del tempo per ukulele, Invocazione al deserto per corno naturale, Blue Stone per glissotar, To the Silent Universe per torre campanaria e altri.

Il dialogo con il passato si concretizza anche in alcuni brani concepiti come omaggio a importanti autori: citiamo il caso di Concordia discors, per flauto, clarinetto e pianoforte, che reca il sottotitolo Piccolo dialogo a tre dal Bicinium Duocedimo Modo di Gioseffo Zarlino e nasce appunto da una delle brevi opere del teorico veneziano (senza alcuna imitazione testuale o stilistica). A un livello più semplice l’omaggio ad autori del passato si concretizza anche attraverso una attività di orchestrazione, trascrizione e rielaborazione che ha visto nascere versioni ad esempio da Satie e Grainger (per banda), Rossini (per coro e banda), J.S. Bach, Ravel e Stockhausen (per orchestra), Musorgskij (l’intero Quadri di una esposizione per Brass Band).

Interessato al mondo della banda, con la sua ampia e nobile storia e la sua ricchissima contemporaneità ancora decisamente troppo poco conosciuta in Italia, Montalto ha dedicato a questa formazione, oltre alle citate trascrizioni e alcune opere di più facile consumo, opere originali di un certo impegno come Piedmont Suite (su temi popolari piemontesi) e L’inutile strage (in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale). Alcune sue opere sono pubblicate presso Edizioni Eufonia, Edizioni Studiomusicalicata, Edizioni Mulph, Edizioni Musica Practica, Da Vinci Publishing (Osaka).  

Ha scritto infine alcuni contributi musicologici dedicati a importanti autori tra i quali Stravinsky, Satie, Grainger.  

Si è interessato al mondo della canzone, collaborando con altri musicisti come coautore di musiche e autore di testi.

Ha vinto alcuni concorsi di composizione (come il Concorso “Aforismi” 2023, Novara) ed è stato più volte selezionato per l’esecuzione nell’àmbito delle selezioni “Fifteen Minutes of Fame” organizzate da Vox Novus (New York).

È socio della SIMC – Società Italiana Musica Contemporanea.

 

Interessato all’arte, ha curato alcune mostre e scritto contributi critici per alcuni cataloghi di artisti contemporanei.  

Attivo nel mondo della ‘Patafisica, è Reggente del “Collage de ‘Pataphysique” e collaboratore dei «Quaderni del Collage de ‘Pataphysique».  

Ha pubblicato anche diversi scritti di argomento cinematografico su riviste specializzate («Costruzioni Psicoanalitiche», «Arts and Artifacts in Movies» etc.).  

Si diletta nella pittura ad acrilico e nel disegno a carboncino.

Opere letterarie

Partiture

INFORMATIVA

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